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Questo articolo si propone di spiegare un rilevante strumento impiegato per gestire lo stress in un contesto ambulatoriale: l’Heart Rate Variability (HRV), che indica la variazione della frequenza cardiaca.

Cos’è l’HRV?

L’HRV è una misura della variazione dei tempi tra i battiti cardiaci. Contrariamente a quanto possa sembrare intuitivo, un cuore sano non batte a un ritmo costante; al contrario, mostra una variazione ritmica. Questa variazione, detta variabilità della frequenza cardiaca, è indicativa della salute del sistema nervoso autonomo e della sua capacità di regolare efficacemente il cuore in risposta a stimoli esterni ed interni.

Utilizzo dell’HRV nello Stress Management

Nell’ambito medico, l’HRV è diventato uno strumento prezioso per valutare e gestire lo stress. Misurare l’HRV consente di ottenere informazioni dettagliate sullo stato di stress del paziente e sulla risposta del sistema nervoso autonomo agli stimoli ambientali ed emotivi.

gestione stress dottor forti

Benefici dell’Utilizzo dell’HRV

L’utilizzo dell’Heart Rate Variability (HRV) è un esame della durata di 10 minuti e offre una valutazione oggettiva dello stress nel tempo, consentendo ai medici di adattare i trattamenti in base alle risposte fisiologiche individuali. Ecco alcuni benefici:

Valutazione dello Stress

L’HRV fornisce una misura oggettiva dello stress, consentendo ai medici di valutare l’efficacia delle strategie di gestione dello stress nel tempo.

Personalizzazione del Trattamento

L’HRV può aiutare i medici a personalizzare i trattamenti per i pazienti, adattandoli alle specifiche esigenze e risposte fisiologiche di ciascuno.

Monitoraggio della Salute Cardiovascolare

La misurazione regolare dell’HRV avviene attraverso un particolare elettrocardiografo prodotto in Finlandia che può anche fornire informazioni sulla salute cardiovascolare complessiva del paziente.

Prevenzione e Intervento Precoce

Utilizzando l’HRV, è possibile identificare precocemente i pazienti a rischio di sviluppare problemi di salute legati allo stress e intervenire prima che si manifestino sintomi gravi.

Altri benefici

Utile anche per la gestione dell’ipertensione, stress e disturbi del sonno.

Conclusione

In conclusione, l’Heart Rate Variability (HRV) si dimostra un’importante risorsa nell’ambito della gestione dello stress, offrendo una visione dettagliata dello stato di stress del paziente e consentendo ai medici di personalizzare i trattamenti in base alle risposte fisiologiche individuali. Oltre a fornire una valutazione obiettiva dello stress nel tempo, l’utilizzo dell’HRV permette anche un monitoraggio della salute cardiovascolare e interventi precoci per prevenire potenziali problemi di salute correlati allo stress. La sua efficacia nel campo della gestione dell’ipertensione, dello stress e dei disturbi del sonno lo rende uno strumento versatile e prezioso per migliorare il benessere generale dei pazienti.

Presso il Centro Medico Sant’Angelo a Treviso il Dott. Alessandro Forti offre l’opportunità di effettuare questo efficace esame.

Per maggiori informazioni prenota la tua consulenza presso il Centro Medico Sant’Angelo a Treviso compilando il form sottostante o chiamandoci al 0422-1847195.

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    Il cuore, motore vitale del nostro corpo, richiede cure e attenzioni particolari per mantenere la sua funzionalità ineccepibile nel corso degli anni. Comprendere i fattori di rischio cardiovascolare è il primo passo per preservare la salute del cuore e prevenire potenziali problemi cardiaci. In questo articolo, esploreremo i principali fattori che possono influenzare la salute del cuore e come la consapevolezza di questi elementi possa guidarci verso scelte di vita più salutari.

    I Principali Fattori di Rischio Cardiovascolare

    Ipertensione Arteriosa

    L’ipertensione è un fattore di rischio significativo per malattie cardiovascolari. Monitorare regolarmente la pressione arteriosa è essenziale, e in caso di valori elevati, è consigliato adottare stili di vita sani e, se necessario, intraprendere terapie farmacologiche.

    salute del cuore - fattori di rischio

    Colesterolo Elevato

    Livelli elevati di colesterolo possono contribuire allo sviluppo di placche nelle arterie, compromettendo la circolazione sanguigna. Una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo sono fondamentali per mantenere il colesterolo sotto controllo.

    Fumo di Tabacco

    Il tabagismo è uno dei principali fattori di rischio evitabili per le malattie cardiache. Smettere di fumare è uno dei modi più efficaci per migliorare la salute del cuore e ridurre il rischio di eventi cardiaci.

    Obesità e Sovrappeso

    L’eccesso di peso mette una pressione aggiuntiva sul cuore e può contribuire a condizioni come l’ipertensione e il diabete. Adottare una dieta equilibrata e mantenere un peso corporeo sano sono fondamentali per la salute cardiaca.

    Sedentarietà

    Uno stile di vita sedentario è spesso associato a un aumento del rischio cardiovascolare. L’esercizio regolare non solo aiuta a mantenere un peso sano, ma migliora anche la salute generale del cuore.

    L’Importanza della Consapevolezza

    La consapevolezza dei fattori di rischio cardiovascolare è cruciale per adottare un approccio proattivo alla salute del cuore. I controlli regolari, compresi quelli effettuati durante una visita cardiologica, consentono di monitorare da vicino i parametri vitali e individuare precocemente eventuali deviazioni dalla norma.
    Ecco come Affrontare i Fattori di Rischio:

    Adottare una Dieta Equilibrata

    Favorire una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre contribuisce a mantenere sotto controllo il peso e i livelli di colesterolo.

    Esercizio Fisico Regolare

    L’attività fisica regolare non solo favorisce la perdita di peso, ma rafforza anche il cuore e migliora la circolazione sanguigna.

    Cessare il Fumo

    Smettere di fumare è uno dei migliori regali che si possano fare al proprio cuore. Consultare un professionista della salute può essere utile per trovare un programma di smettere tabacco adatto.

    Monitoraggio della Pressione Arteriosa e del Colesterolo

    Controlli regolari della pressione arteriosa e dei livelli di colesterolo sono fondamentali per intervenire tempestivamente in caso di deviazioni.

    Conclusione

    Ogni passo verso uno stile di vita sano e consapevole dei propri fattori di rischio è un investimento nel tuo benessere a lungo termine.
    Al Centro Medico Sant’Angelo a Treviso, siamo qui per supportarti in questo percorso. I nostri esperti cardiologi dedicano la loro esperienza e attenzione a ogni paziente, offrendo controlli approfonditi e consulenze personalizzate per una gestione ottimale della salute cardiaca.

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      Legumi – come goderne i benefici senza disagio!

      I legumi sono un gruppo alimentare importantissimo in quanto sono ricchi di nutrienti fondamentali per la salute e hanno un impatto ambientale molto inferiore rispetto ai prodotti di origine animale. Essendo ricchi di proteine, fibre, vitamine e minerali, poveri di grassi e privi di colesterolo, giocano un ruolo fondamentale nel promuovere un’alimentazione sana e bilanciata. Lenticchie, ceci, fagioli, piselli e molti altri offrono un panorama nutrizionale straordinario! Ma perché, nonostante i loro noti benefici, molte persone esitano ad incorporarli nella loro dieta quotidiana?

      La risposta risiede in un disturbo abbastanza disagevole che porta a ridurre sempre di più il consumo di legumi nella dieta: il gonfiore addominale.

      legumi senza gonfiori

      Perché i legumi possono causare gonfiore?

      Perché se ne mangiano troppo pochi! La flora batterica intestinale è costituita da tipologie di batteri differenti in base a ciò che mangiamo. Le fibre presenti nei legumi sono un po’ più impegnative di altre, se si mangiano i legumi poche volte al mese (o all’anno!) è normale che i batteri non sono abituati a digerirle, producendo gonfiore e talvolta dolori addominali. Se però un po’ alla volta si aumenta il loro consumo, i batteri esperti nella loro digestione diventano sempre più numerosi e non ci si imbatterà più nel fastidioso gonfiore, ma si riceveranno indietro “solamente” acidi grassi a catena corta prodotti dalla fermentazione delle fibre, basilari per la salute dell’intestino e per il loro effetto antinfiammatorio.

      Soluzioni in vista: dire addio al gonfiore senza rinunciare ai legumi!

      Cosa si può fare per ricominciare a consumare i legumi abitualmente senza incorrere in fastidiosi disturbi?

      • Iniziare con porzioni moderate: cominciare con piccole porzioni permette al nostro sistema digestivo di abituarsi gradualmente agli aumentati livelli di fibre, adattandosi senza creare eccessivo disagio.
      • Provare con i legumi decorticati: inizialmente si possono introdurre legumi decorticati come le lenticchie rosse, i piselli spezzati, le fave e le cicerchie. Essendo decorticati sono privi della buccia esterna, la parte più ricca di fibra che può dare maggiormente fastidio negli intestini poco allenati.
      • Utilizzare la farina e la pasta di legumi: in commercio esistono le paste di legumi e le farine che risultano molto più digeribili dei legumi interi. Altrimenti, per iniziare si può sempre passarli al passaverdure e creare delle buonissime creme.  
      • Fare un adeguato ammollo e cottura: l’ammollo dei legumi per almeno 12 ore e il cambio dell’acqua prima della cottura può aiutare a limitare il gonfiore nel primo periodo. Una cottura prolungata è un altro trucco efficace per ridurre ulteriormente il rischio di gonfiore.
      • Utilizzare erbe e spezie: incorporare durante la cottura erbe e spezie come finocchio, alloro e cumino può non solo arricchire il sapore ma anche aiutare nella digestione e nella riduzione della produzione di gas.
      • Esplorare varietà differenti: ogni tipo di legume ha una composizione leggermente diversa. Se un tipo causa disagio, non bisogna perdere la speranza! Provando diverse varietà si possono scoprire quali si adattano meglio al proprio sistema digestivo.

      Introdurre i legumi nella propria alimentazione, anche una volta al giorno, può essere benefico sia per te che per il pianeta. Prova a seguire i miei consigli e vedrai che un po’ alla volta, giorno dopo giorno, la tua flora batterica diventerà sempre più esperta nella digestione dei legumi e sarà sempre più facile consumarli senza problemi.

      Se desideri immergerti in un viaggio verso il benessere e scoprire come gli alimenti che scegliamo ogni giorno possano diventare i tuoi alleati più preziosi, contattami! Possiamo iniziare un percorso verso un’alimentazione più sana e felice!

      Dott.ssa Martina Gobbo, dietista

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        Durante tutto il mese di ottobre, il Centro Medico Sant’Angelo a Treviso è lieto di offrire il servizio di Epilazione Laser a un prezzo speciale! con il nostro avanzato laser a diodo medicale.

        Rivoluzionario Trattamento per la Rimozione dei Peli:
        L’epilazione laser è diventata il trattamento di riferimento per chi desidera una pelle liscia e senza peli in modo sicuro, efficace e a lungo termine. Presso il Centro Medico Sant’Angelo, utilizziamo il laser a diodo medicale, una tecnologia all’avanguardia che offre risultati eccezionali. Il laser a diodo medicale, grazie alla sua capacità di mirare selettivamente ai follicoli piliferi senza danneggiare la pelle circostante, rappresenta una tecnologia sicura ed efficace che promette risultati duraturi nella rimozione dei peli superflui, contribuendo così a migliorare la qualità della vita dei pazienti.

        promo epilazione laser treviso

        Perché Scegliere l’Epilazione Laser al Centro Medico Sant’Angelo:

        Esperienza Medica: il nostro team di esperti medici altamente qualificati è specializzato nell’epilazione laser e garantisce un trattamento sicuro e confortevole.

        Tecnologia Avanzata: utilizziamo il laser a diodo medicale, noto per la sua efficacia nella rimozione dei peli su qualsiasi tipo di pelle.

        Risultati Duraturi: l’epilazione laser offre risultati a lungo termine, riducendo in modo significativo la ricrescita dei peli.

        Trattamenti Personalizzati: ogni paziente è unico, e progettiamo piani di trattamento personalizzati per soddisfare le vostre esigenze specifiche.

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          La postura è un elemento fondamentale per la salute e il benessere generale del nostro corpo. Un’allineamento corretto delle articolazioni, delle ossa e dei muscoli non solo ci permette di muoverci con facilità, ma contribuisce anche al corretto funzionamento di organi vitali come cuore, polmoni e sistema nervoso. Tuttavia, a causa di abitudini quotidiane, traumi o condizioni mediche, molti di noi soffrono di problemi posturali che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita.

          Il Centro Medico Sant’Angelo dispone di una speciale pedana Led Podo Laser che ci permette di rilevare la distribuzione delle pressioni sulla superficie dei piedi e di eseguire un’analisi posturale computerizzata.

          Tramite un sistema di videocamere e puntatori laser possiamo poi analizzare i distretti superiori del corpo, per valutare come le variazioni della postura influiscono sulla stabilità di ginocchio, anca, bacino e schiena.

          analisi posturale treviso

          Analisi computerizzata

          Lo studio della distribuzione dei carichi sulla superficie del piede ci permette di rilevare eventuali disfunzioni del sistema posturale e capire di quali correzioni ha bisogno. In questo modo il fisioterapista può elaborare delle strategie e un programma di esercizi idoneo a rafforzare i punti deboli ed eliminare le rigidità.

          Il potenziamento posturale è un ottima arma per prevenire e correggere gli effetti negativi di una cattiva postura sul nostro sistema muscolo-scheletrico (muscoli e articolazioni).

          Sistema di solette Formthotics

          Il programma riabilitativo può supportare la maggior parte dei percorsi di recupero. Tuttavia a volte, per garantire un effetto risolutivo nei casi più gravi, specie se il dolore è invalidante, ci si può avvalere anche dell’ausilio di un ortesi. In questi casi si può quindi procedere con il confezionamento di plantari su misura, che aiutino a correggere e supportare i punti deboli della nostra postura.

          I plantari vengono preparati su misura del paziente e della sua calzatura, con attenzione specifica al supporto dell’arco plantare e/o al contenimento calcaneare.
          Per gli sportivi c’è anche la possibilità di utilizzare un materiale che implementa la funzione antiurto.

          Presso il Centro Medico Sant’Angelo, col Dott Denis Murro  è possibile effettuare un’analisi posturale computerizzata e di sviluppare un programma riabilitativo personalizzato.

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            Entrare in sintonia con il proprio corpo, ascoltare tutte le sensazioni che ci trasmette e prenderne consapevolezza è possibile attraverso varie tecniche di rilassamento. Una tra queste è il Training Autogeno.

            Con esercizi di respirazione diaframmatica, di meditazione, di rilassamento è possibile raggiungere una visione più chiara di noi stessi, un riequilibrio fisiologico dei vari organi somatici, un riequilibrio delle reazioni emotive in risposta agli eventi della vita.

            Il raggiungimento di un equilibrio personale e di un benessere è possibile con il recupero dell’unità mente-corpo e cioè un’armonia tra la dimensione fisica, mentale ed esistenziale.

            Negli anni ‘20 il neurologo tedesco I.H. Schultz, grazie ad una visione positiva della persona nella sua totalità di unità psiche-soma, di valorizzazione delle potenzialità e capacità di autoregolazione individuali, elaborò una teoria, un metodo e delle tecniche di rilassamento che consentissero il recupero di un equilibrio interiore a livello somatico e a livello psichico, equilibrio alterato nel corso della vita da fattori interni o esterni.

            training autogeno

            Il Training Autogeno è un “metodo di autodistensione da concentrazione psichica passiva” cioè allenamento che si genera da sé, grazie alla ripetizione e allenamento costante ed autonomo di sei esercizi, partendo da una posizione e uno stato di calma.

            Il soggetto che si trova in stato di rilassamento autogeno riuscirà a scoprire le percezioni dei propri organi e trasformarle in specifiche sensazioni somatiche, successivamente psichiche, raggiungendo così uno stato di calma e benessere. Questa trasformazione dà la possibilità di intervenire sulle proprie condizioni di base, riequilibrando le funzionalità dei vari organi, il tono dell’umore e quindi la coscienza di sé.

            Il Training Autogeno aiuta nella regolazione dell’ansia attraverso la normalizzazione delle funzioni somatiche, alleggerendo i pensieri disturbanti, modulando in positivo gli stati emotivi, recuperando fiducia in sé stessi e sicurezza e dando una visione di sé più corrispondente al proprio progetto esistenziale.

            Lo Stato Autogeno

            Ignorare gli stimoli esterni, chiudere gli occhi, essere in una posizione rilassata porta a dirigere la propria attenzione verso l’interno; l’allenamento autogeno infatti è basato sulla concentrazione passiva ( lasciar accadere, ascoltare passivamente i pensieri che scorrono, le sensazioni fisiche, gli stati d’animo spontanei) e sull’accettazione passiva  di tutte le percezioni fisiche e psichiche, senza interferenze della propria volontà né giudizi, lasciando così che la reazione emotiva all’esperienza emerga in modo spontaneo per favorire l’autoregolazione.

            Si arriva così ad uno stato autogeno in cui l’organismo ha la possibilità di ritrovare la sua naturale capacità di attivare le proprie risorse di recupero ed autorganizzazione e quindi di funzionamento spontaneo con una conseguente maggiore consapevolezza del proprio mondo interno.

            I benefici

            L’allenamento costante favorisce l’attivazione dell’area trofotropica, riducendo l’attività reticolo corticale e disattivando l’area diencefalica ergotropica. Il Training riporta in equilibrio queste due aree anche in situazioni stressanti, diminuisce l’attività del sistema nervoso simpatico andando ad aumentare l’attività parasimpatica.

            Nello specifico durante lo stato autogeno: si abbassa il tono muscolare (anche solo con la postura iniziale); si riduce la frequenza cardiaca portando il cuore ad un ritmo equilibrato e regolare; si regolarizza la funzione respiratoria: aumentano inspirazione ed espirazione espandendo così la gabbia toracica e diminuendo il consumo di ossigeno; aumenta la circolazione periferica e la temperatura corporea grazie alla vasodilatazione dei capillari; si riduce la pressione arteriosa; aumenta progressivamente la resistenza elettrica della pelle fino a stabilizzarsi in cinque-dieci minuti di esercizio per poi tornare a valori normali dopo circa trenta minuti dalla conclusione del rilassamento; si modifica l’attività cerebrale ed elettrica con un aumento delle onde alfa sinonimo di una mente rilassata, non impegnata e sgombra ma comunque sveglia e pronta nella ricezione di stimoli sensoriali; gli ormoni dello stress, come il cortisolo, calano significativamente durante il rilassamento; cambia anche il metabolismo con un aumento dell’insulina e una diminuzione della glicemia e del colesterolo; anche il sistema immunitario trova beneficio dal training con un aumento dell’immunoglobulina e dell’attività dei linfociti.

            Il rilassamento e la terapia autogena possono essere utilizzati nella riduzione degli stati ansiosi, nel recupero delle energie, nei disturbi del sonno, nella concentrazione e nelle prestazioni (studio, lavoro, sport), nel controllo dello stress e nella modulazione delle reazioni emotive e stati emotivi, nelle patologie psicosomatiche.

            Le persone ben allenate al Training Autogeno possono sperimentare sensazioni di benessere e di soddisfazione, viste come l’opposto dello stato di ansia, possono ritrovare il loro equilibrio psicofisiologico naturale, accedere alle proprie emozioni, e non solo… possono stimolare la propria creatività riscoprendo anche nuove risorse personali entrando in contatto con sé stesse e ritrovare così la propria autenticità.

            dott.ssa Serena Girotto
            Psicologa specializzanda in psicoterapia

            Bibliografia

            1. Baruzzo, Equilibrio personale e Training Autogeno. Psicoterapia autogena e neuroscienze, Libreriauniversitaria.it, II edizione. 2023
            2. Deganello, La psicoterapia autogena e la creatività. Dalla teoria alla pratica clinica, in Psyche Nuova, Cisspat, Padova, 2017

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              La vita si specchia nel sogno” scrive Augusto Romano nel saggio introduttivo al ciclo di seminari sull’analisi dei sogni tenuti da C. G. Jung dal 1928 al 1930, “e questo traendola fuori dal limbo dell’insignificanza, le dà una forma, la modella secondo un destino in cui il sognatore dovrà riconoscersi”.

              I sogni, da sempre, influenzano i pensieri e aiutano a risolvere i problemi, tanto da considerare i frutti dell’immaginazione fecondata dal sogno i primi elementi del sapere umano. “I sogni sono la fonte più comune e universalmente accessibile per la facoltà umana di simbolizzazione” (Jung, 1961).

              Sognare è un’esperienza universale, tutti gli esseri viventi dormono e tutti sognano. I sogni possono essere fuggevoli frammenti di immagini oppure intere e lente vicende che si costruiscono attorno alla nostra notturna immobilità. Possono essere vuoti e caotici, pieni di volti amici, o dominati da mostri sconosciuti. Possono darci risposte e sicurezza, oppure lasciarci confusi e smarriti.

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              Un po’ di storia

              Il sogno è essenziale nella storia dell’umanità, fondamentale per la sopravvivenza fisica e psichica, per la nostra evoluzione o come motore creativo. Nel XIV sec Ibn Khaldun, storico e filosofo tunisino, descrive il sogno come una delle condizioni indispensabili della società umana, importante come il clima e l’approvvigionamento di cibo.

              In ogni epoca e in ogni campo di applicazione, il sogno ha aiutato l’umanità a superare e portare a termine difficili imprese di vita. Si nota come ogni popolo abbia attribuito ai sogni un ruolo o compito specifico, riflettendo in pieno lo status culturale del momento.

              Ci si è sempre chiesto quale fosse il significato dei sogni e la logica nascosta dietro la metafora onirica. Il Talmud, testo sacro dell’ebraismo, afferma che i sogni ricoprono un ruolo di fondamentale importanza essendo considerati emanazione del volere divino contenenti messaggi e verità mediate tra l’uomo e il trascendente: “Un sogno non interpretato è come una lettera non letta”.

              Il sogno in oriente

              La letteratura cinese antica è ricca di riferimenti ai sogni considerati parte integrante della realtà in linea con la teoria buddhista della coscienza e dell’esistenza. Visione che si esprime nel paradosso della farfalla di Chuang Chou, filosofo cinese del IV sec a.C., che sognò di essere una farfalla e svegliandosi di soprassalto, ritrovandosi il solito vecchio Chou, si chiese se fosse stato lui a sognare di essere una farfalla o se fosse la farfalla a sognare di esser Chou.

              Tale e paradossale quesito è espresso da diversi filosofi greci, finanche dallo stesso Jung, che in Ricordi Sogni Riflessioni, pubblicazione autobiografica postuma dell’autore, racconta di un sogno in cui camminando per una strada giungeva ad una piccola cappella in cui entrando trovava davanti all’altare uno yogi con il suo volto, svegliandosi impaurito disse “È lui quello che mi sta meditando, ha un sogno ed io sono quel sogno! Sapevo che quando egli si fosse svegliato non sarei più esistito”.

              La confusione tra il riconoscimento del reale rispetto all’onirico ebbe un ruolo importante anche nei miti indù, ad esempio, nel Libro di Krishna, si narra l’aneddoto del piccolo Krishna accusato ingiustamente di aver mangiato della terra, la madre Yasoda gli chiese allora di aprire la bocca per verificare se fosse vero e, guardandovi dentro, vide l’intera opulenza della creazione, lo spazio in tutte le direzioni, le terre e i mari, l’insieme dell’ego, i sensi e i suoni, percependo come in quella bocca si trovassero tutti gli esseri, il tempo eterno e la natura materiale e spirituale, vedendo persino sé stessa che allattava il figlio sulle ginocchia. Attonita esclamò “O sto dormendo o mi trovo di fronte all’energia illusoria di Dio”.

              Il sogno in altre popolazioni

              In alcune culture, invece, il quesito nemmeno si pone, gli Ashanti africani pongono sullo stesso piano sogno e realtà. Per i Pokomani del Guatemala, durante la notte, il corpo rimane dormiente e le azioni vengono compiute dall’anima che si allontana lasciando che il sogno le registri. I San del deserto africano sostengono che c’è sempre un sogno che ci sta sognando, mentre per la cultura polinesiana nei sogni si risvegliava il mana, spirito e potenziale interiore che attraverso il sogno portava informazioni dalle vite precedenti, costituenti la base dell’inconscio collettivo.
              Per altri popoli, come gli antichi egizi, la distinzione tra sogno e realtà è netta e a loro si fa risalire l’origine dell’oniromanzia, per loro i sogni erano un mezzo per dare uno sguardo alla realtà più profonda dell’esistenza degli dèi. Lo stesso valse per i popoli Israeliti, che prendevano i sogni come messaggi di Dio e si affidavano ai patriarchi per interpretarli. Un esempio è il racconto presente nel Libro della Genesi, in cui il patriarca Giuseppe, figlio di Giacobbe, è investito da Dio del dono di interpretare i sogni, accusato di mentire venne punito e venduto dai fratelli, continuando a svolgere il suo ruolo di interprete in prigione, un giorno il Faraone lo chiamò al suo cospetto per raccontargli un sogno in cui vedeva sette vacche grasse che risalivano dal Nilo e sette vacche magre che si nutrivano delle vacche grasse, si svegliò e successivamente riprese il sonno in cui, in sogno, gli apparvero sette spighe piene e sette spighe vuote che divoravano quelle piene. Giuseppe allora spiegò al Faraone che l’esperienza onirica era un avvertimento di Dio che sarebbero arrivati sette anni di abbondanza seguiti da sette anni di carestia, e così avvenne.

              Greci e romani tra filosofia e divinità

              Le divinità, greche, romane o i personaggi biblici, si servivano dei sogni come canale di comunicazione con il divino. Secondo i Greci le divinità visitavano sotto forma di entità il sognatore per comunicarvi. Nell’Iliade, Omero racconta che gli dèi si servivano di sogni mendaci per punire i malfattori. Elaborarono anche dei riti propiziatori per i sogni ai quali attribuivano proprietà terapeutiche, recandosi al Tempio di Asclepio pregando che il dio si recasse loro nel sonno per indurre la cura ai malanni.
              Successivamente, alcuni autori come Platone e Aristotele, abbandonarono l’idea che i sogni fossero di ispirazione divina, anticipando la visione moderna della psiche. Aristotele, autore de il Parva Naturalia in cui si occupa sia del sogno che dell’arte divinatoria, sosteneva che se gli dèi avessero parlato agli uomini attraverso i sogni avrebbero dovuto rivolgersi ai più dotati di intelletto, ma avendo tutti la facoltà di sognare, non è possibile che tutti siano in comunicazione con gli dèi; rafforzando così l’idea che i sogni considerati profetici altro non fossero che coincidenze e suggestioni. Con questa speculazione però, Aristotele, non privò l’atto del sognare della caratteristica di ausilio alla vita del sognatore, riconoscendone la capacità di portare indicazioni utili alla valutazione e la cura dello stato di salute psicofisica.

              Un precursore della tecnica analitica

              Nonostante le posizioni critiche dei due filosofi, nel II sec A.C. presso Artemidoro di Daldi conosciuto anche come Artemidoro di Efeso, accorrevano folle a consultarlo, per la sua arte interpretativa dei sogni. Egli raccolse ed interpretò in cinque libri, l’Onirocritica, più di 3000 sogni, dividendoli in cinque tipi differenti: sogni simbolici o allegorici, sogni profetici, fantasie, incubi e visioni diurne; sottolineando che i simboli e le immagini andavano analizzati nel contesto del sogno e, soprattutto, che il sogno doveva essere interpretato in relazione all’individuo che lo aveva sognato. Prima di quanto si potesse immaginare quindi, vi era già un precursore della tecnica analitica dell’interpretazione e analisi dei sogni che, a differenza dei suoi interpreti contemporanei, non attribuiva significati comuni ai simboli dei sogni, se non con le dovute eccezioni.

              Anche se ad oggi non vi è una definizione univoca sullo scopo dei sogni, molti concordano nel credere che certi sogni abbiano influito sulle scelte dei sognatori e che queste abbiano cambiato il corso della storia. Infatti, tanti personaggi hanno ammesso di essersi lasciati guidare dai loro sogni in momenti cruciali della loro vita, come il sogno rivelatore di Cartesio dal quale capì che la scienza e la filosofia dovevano procedere insieme, Robert Louis Stevenson che si fece ispirare per la scrittura del celebre capolavoro Dottor Jekyll e Mr. Hyde, o ancora W. Churchill e i suoi sogni che lo mantenevano in continua comunicazione con le proprie ombre familiari e che lo accompagnarono nella sua carriera. Alla soglia del ‘900, troviamo molti nomi importanti che hanno riferito di avere usato i loro sogni come bussole decisionali, ad esempio Otto Loewi, farmacologo tedesco, attribuì ad un sogno l’esperimento che contribuì alla formulazione della sua teoria sulla trasmissione chimica degli impulsi nervosi, per la quale fu vincitore del premio Nobel per la medicina nel 1936. Dal sogno come strumento premonitore, si passò alla fine dell’800 ad interessarsi scientificamente al fenomeno del sogno.
              Nel 1861, K.A. Scherner, pubblicò “La vita del sogno”, apportando un grande contributo alla visione teorica nonché alla funzione simbolica del sogno e connotandosi come fonte di ispirazione per il lavoro di S. Freud. Secondo l’autore, i sogni, si esprimono in un linguaggio simbolico equivalente, ad esempio se si sogna un amico in piedi in mezzo alla neve probabilmente quella persona sarà, per il sognatore, fredda e distaccata. Inoltre, i sogni riportano simboli collegabili alla fisiologia umana.

              Freud e Jung

              Alla fine dei XIX secolo, S. Freud, iniziò ad interessarsi ai sogni in quanto, dal punto di vista organico, non riusciva a trovare cause effettive ai disturbi accusati dai pazienti, arrivando alla conclusione che, questi, dovessero essere necessariamente di origine psichica e che uno dei modi per giungere ai segreti della psiche, era proprio il sogno.
              Come l’analisi dei sogni diventa terapeutica?
              Si può dire che il metodo junghiano, attraverso l’esperienza personale auto-analitica, promossa dall’analista, “mira ad accrescere la capacità del paziente di condurre da solo la propria terapia” (Fordham, 1981)
              Secondo Jung i sogni svolgono numerose funzioni necessarie allo sviluppo e all’adattamento della psiche, sono un modo per confrontarsi con le esperienze del passato e con i dilemmi attuali e prendere coscienza dei conflitti interni. Il confronto con il sogno è simile all’attività filosofica che tenta di rispondere ai quesiti fondamentali dell’esistenza, ed inoltre non escludeva la probabilità di un’attività onirica continuativa fuori dalla soglia cosciente, anche nelle ore di veglia.
              Il sogno permette l’ingresso in sé stessi, aprendo un varco verso le più autentiche inclinazioni ed i possibili pericoli che si incontrerebbero se l’atteggiamento unilaterale della coscienza non ritrovasse l’equilibrio con l’atteggiamento inconscio. Jung, più volte, espone come, un sintomo lieve o grave, una malattia psichica o organica, sono determinati dallo squilibrio esistente tra l’atteggiamento interno e quello esterno della psiche, ed il sogno, essendo endogeno, porta alla coscienza l’avviso in merito allo stato psichico unilaterale.
              I sogni si caratterizzano quindi come anticipatori, fornendo precise indicazioni sulla situazione analitica, la cui esatta conoscenza è d’importanza fondamentale per la terapia, hanno quindi il vantaggio di essere autodiagnostici e di render note anche le oscillazioni minori, come l’ago di un sismografo.

              Vuoi piú informazioni sui sogni e consigli sul benessere psichico? La Dott.ssa Paola Gianfrotta svolge colloqui psicologici e psicoterapici centrati sulla persona avvalendosi anche dell’analisi dei sogni. 

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                Nel corso degli ultimi anni la medicina estetica ha giocato un ruolo importante, soddisfacendo le esigenze di migliaia di persone. Il suo successo si deve, senza ombra di dubbio, alla ridotta invasività dei trattamenti, che pur garantendo risultati ottimali, permette al paziente di recuperarsi in tempi molto brevi. Inoltre, le tecniche messe in atto dalla medicina estetica sono anche sicure, poiché, alla base, vi è sempre l’impiego di sostanze ben tollerate dall’organismo. Allo stesso modo, anche i macchinari e gli apparecchi utilizzati durante le sedute sono dotati di tecnologie efficaci e sicure per il paziente.

                Difatti, è molto raro che si presentino degli effetti indesiderati o collaterali dopo o durante l’esecuzione di un trattamento di medicina estetica.

                Le iniezioni di acido ialuronico e di tossina botulinica o botox sono ormai da anni utilizzate con successo nella medicina estetica e anti-aging, ponendosi come un rimedio efficace e sicuro per la riduzione delle rughe. Spesso vengono confusi dai meno esperti l’uno con l’altro. La verità è che non sono la stessa cosa e risolvono problemi specificamente diversi.

                Filler: cos’è e come funziona

                La tecnica filler consiste nell’iniettare delle sostanze nella pelle, direttamente nella zona da trattare, con lo scopo di ottenere un riempimento o una correzione di volume, per contrastare i segni dell’invecchiamento come le rughe e i solchi del viso. 

                Il filler prevede l’utilizzo di sostanze di natura biologica o sintetica che vengono iniettate sotto cute a piccole dosi attraverso un ago sottilissimo, la loro scelta dipende dal difetto da correggere e sempre seguita da un’accurata visita del medico competente che potrà indicare il trattamento più adatto. Spesso non viene praticata anestesia, ma viene applicata solo una pomata anestetica (in base alla zona da trattare).

                L’effetto di riempimento e di aumento di volume con scomparsa delle rughe è immediato e dura dai 2 ai 10 mesi (in media 6), dopodiché è possibile ripetere il trattamento periodicamente.

                Tra i vari difetti che il filler può correggere ritroviamo:

                • Correggere i solchi naso-labiali
                • Eliminare cicatrici escavate lasciate da acne o da interventi chirurgici
                • Colmare le rughe del del contorno occhi e bocca
                • Plasmare forma e volume di zigomi, mento e fronte
                • Riempire pieghe e depressioni tipiche dell’invecchiamento
                • Rimarcare il contorno labbra

                Esistono diverse tipologie di filler ognuna di esse indicata per un trattamento specifico: biologici o di superficie sono completamente riassorbiti dalla pelle l’Acido Ialuronico (è quello più utilizzato) mentre quelli sintetici che restano in maniera permanente nella pelle o il cui riassorbimento è molto lento, sono definiti filler di profondità.

                Tossina Botulinica: cos’è e come funziona

                Quando parliamo di botox o tossina botulinica, intendiamo invece un farmaco che utilizza come principio attivo proprio questa tossina la quale permette di inibire temporaneamente l’azione dei muscoli mimici del volto riducendo la formazione delle rughe da espressione.

                In genere vengono trattate con successo le rughe d’espressione frontali, le rughe glabellari e le peri-oculari (zampe di gallina). É un trattamento indicato contrastare le rughe da espressione, ma è particolarmente utile anche per l’iperidrosi, ovvero l’eccessiva sudorazione ascellare, alle mani o ai piedi che può essere efficacemente eliminata in questo modo.

                L’iniezione di tossina botulinica è completamente indolore e si effettua in ambulatorio, senza necessità di alcuna anestesia. Il medico competente, dopo un’accurata visita, infiltrerà piccole dosi di farmaco nei muscoli mimici con una siringa dotata di ago sottilissimo, che non lascerà tracce visibili. L’effetto di rilassamento dei muscoli mimici è solo temporaneo e l’attenuazione delle rughe inizia dopo circa 4-5 giorni dal trattamento con durata di circa 4-6 mesi, dopodiché è possibile ripetere il trattamento periodicamente.

                Qualunque sia la scelta, entrambe le forme di trattamento sono modi molto efficaci per riconquistare e mantenere un aspetto più giovane.

                Vuoi piú informazioni e consigli sui metodi migliori per il ringiovanimento della tua pelle?

                Leggi gli altri servizi di medicina estetica che il nostro centro medico offre.

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                  Per poter essere sicuri di ciò che mangiamo è fondamentale conoscere bene il prodotto, e lo strumento più immediato a disposizione è l’etichetta.

                  L’etichetta dei prodotti alimentari, infatti, si può considerare come la loro “carta d’identità”: consente al consumatore di essere correttamente informato sul prodotto, permette al consumatore  di scegliere il prodotto più vicino alle proprie esigenze e fornisce tutte le informazioni necessarie per sapere come certi alimenti sono stati ottenuti, da dove provengono, come conservarli e molto altro.

                  Tante più indicazioni sono presenti sull’etichetta e tanto migliore sarà il giudizio alimentare su quel determinato prodotto. Generalmente, un prodotto di qualità viene valorizzato elencando le sue proprietà nutrizionali e pubblicizzando la natura e l’origine dei suoi ingredienti.

                  etichette

                  Quali sono le informazioni che troviamo sul packaging dei prodotti?

                  • DENOMINAZIONE DELL’ALIMENTO: ovvero denominazione del prodotto e lo stato fisico in cui si trova o addirittura il tipo di processo di produzione (es: liofilizzato, affumicato, in polvere, etc.).
                  • ELENCO DI TUTTI GLI INGREDIENTI: tutte le sostanze necessarie utilizzare per produrre l’alimento o la bevanda, in ordine decrescente di peso.
                  • PRESENZA DI ALLERGENI: gli ingredienti che possono provocare allergie e intolleranze devono essere evidenziati nell’elenco degli ingredienti in maniera distinta dagli altri ingredienti elencati, attraverso un tipo di carattere con dimensioni, stile o colore di sfondo differente.
                  • DURABILITA’ DEL PRODOTTO: in questo caso dobbiamo distinguere tra “data di scadenza” e “termine minimo di conservazione”. Utilizziamo data di scadenza nel caso di prodotti a rapida deperibilità e viene preceduta dalla dicitura “da consumarsi entro”, proprio per definire un limite oltre il quale non è possibile consumare quell’alimento; per termine minimo di conservazione invece, la dicitura apposta prima della data è “da consumare preferibilmente entro” e determina un suggerimento per il consumatore. Significa che, passata quella data, alcune caratteristiche organolettiche possono mutare, ma l’alimento rimane comunque commestibile senza rischi per la salute. Diventa inoltre obbligatoria la presenza nelle etichette dei prodotti alimentari la data del primo congelamento di carni, preparazioni a base di carni e prodotti ittici non processati.
                  • CONDIZIONI DI CONSERVAZIONE ED USO: nel packaging del prodotto devono essere indicate anche le corrette condizioni di conservazione, per evitare sprechi pre e post apertura della confezione.
                  • PAESE D’ORIGINE E LUOGO DI PROVENIENZA: si tratta di una informazione già obbligatoria per alcuni tipi di alimenti e, col regolamento 1169/2011, viene estesa l’obbligatorietà anche a carni fresche e surgelate di origine caprina, avicola, suina ed ovina.
                  • DICHIARAZIONE NUTRIZIONALE: una tabella informativa sul contenuto calorico e nutritivo dell’alimento. In particolare sono obbligatorie le indicazioni su: valore energetico, grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale. Ogni indicazione deve essere riferita a 100g/100ml oppure alla singola porzione, mentre il valore energetico è legato alle assunzioni medie giornaliere necessarie di un adulto (circa 2000 kcal).

                  Caratteristiche delle etichette alimentari:

                  Generalmente, l’ordine con cui gli ingredienti appaiono in etichetta non è casuale, ma è regolato per legge: i vari componenti devono comparire in ordine decrescente di quantità. Significa che il primo ingrediente dell’elenco è più abbondante del secondo, che a sua volta è più abbondante del terzo e così via. Dunque, possiamo dedurre che i primi 3 ingredienti sono quelli che noi principalmente stiamo mangiando e che è preferibile scegliere prodotti dove nell’etichetta alimentare la lista degli ingredienti è breve.

                  Altra particolarità a cui prestare attenzione è quando si parla di cibi “light” o “senza” bisogna sempre capire i grassi e gli zuccheri eliminati come vengono sostituiti per dare sapore al cibo. Capita sempre più spesso di imbattersi in diciture sulla confezione degli alimenti che riguardano una serie di informazioni/slogan su una o più proprietà nutrizionali dell’alimento con un riferimento più o meno esplicitato di effetti sulla salute.

                  Bisogna stare attenti a queste cose: esiste un regolamento ben preciso che indica quando e come un produttore può indicare una certa dicitura. È sicuramente molto utile capire e leggere queste indicazioni nutrizionali e di salute ma occorre imparare a evitare di essere tratti in inganno. La dicitura “senza zucchero”, per esempio, può trarre in inganno molte persone e magari anche molti diabetici perché di per sé non è garanzia di assenza di sostanze dolcificanti che possono comportarsi come lo zucchero o anche peggio. Occorre leggere gli ingredienti perché spesso i prodotti senza zucchero contengono amido di mais, sciroppo di glucosio, sciroppo di fruttosio, maltosio, ecc.

                  Quando un prodotto contiene additivi, l’etichetta deve riportare: la categoria, che identifica la funzione svolta dall’additivo nell’alimento (coloranti, conservanti, antiossidanti) il nome dell’additivo (acido sorbico, lecitina, cera d’api) o il codice europeo (E 220, E 322, E 901)

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                    Le arterie carotidi sono due grossi vasi sanguigni situati ai lati del collo; insieme alle arterie vertebrali, le carotidi con le loro numerose ramificazioni irrorano la testa ed il collo, trasportando sangue ricco di ossigeno dal cuore all’encefalo e alle strutture facciali.
                    Le arterie carotidi, come qualsiasi altra arteria sana, sono flessibili e dotate di pareti interne lisce. A seguito di un processo chiamato aterosclerosi, le loro pareti possono tuttavia andare incontro ad un progressivo irrigidimento accompagnato dalla riduzione del lume interno; tale fenomeno è causato dal graduale accumulo di depositi (placche ateromatose) costituiti da grassi, proteine, tessuto fibroso ed altri detriti cellulari. Nel tempo, queste placche possono formare una grande massa che riduce il diametro interno dell’arteria, limitando il flusso sanguigno (si parla di stenosi carotidea). I depositi ateromasici si formano soprattutto nel seno carotideo, cioè a livello della biforcazione che divide l’arteria carotide comune in carotide interna ed esterna.
                    La malattia ostruttiva dell’arteria carotidea si sviluppa lentamente e spesso passa inosservata: il primo indizio della presenza dell’ateroma può essere già molto grave, come la comparsa di un ictus cerebrale o di un attacco ischemico transitorio (TIA).

                    stenosi carotidea

                    FATTORI DI RISCHIO

                    La combinazione di diversi fattori può aumentare il rischio di lesioni, la formazione di placche e l’insorgenza della stenosi carotidea sono:

                    • Pressione alta. L’ipertensione arteriosa è un importante fattore di rischio per la malattia ostruttiva dell’arteria carotidea. Un eccesso di pressione sulle pareti delle arterie può indebolirle e renderle più vulnerabili ai danni.
                    • Fumo. La nicotina può irritare il rivestimento interno delle arterie. Inoltre, aumenta la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
                    • Età. Le persone anziane hanno più probabilità di essere colpite da stenosi carotidea, in quanto con l’età, le arterie tendono a essere meno elastiche.
                    • Livelli anormale di grassi nel sangue. Alti livelli di lipoproteine a bassa densità (LDL, il colesterolo “cattivo”) e di trigliceridi nel sangue, favoriscono l’accumulo di placche ateromatose.
                    • Diabete. La patologia non solo influenza la capacità di gestire il glucosio in modo appropriato, ma anche la capacità di elaborare in modo efficiente i grassi, disponendo il paziente a maggior rischio di ipertensione e aterosclerosi.
                    • Obesità. I chili in eccesso contribuiscono ad altri fattori di rischio, come l’ipertensione, le malattie cardiovascolari e il diabete.
                    • Eredità. Se il paziente presenta una storia familiare di aterosclerosi o di malattia coronarica, presenta un rischio aumentato di sviluppare queste patologie.
                    • Inattività fisica. La mancanza di regolare esercizio fisico predispone ad una serie di condizioni, tra cui l’ipertensione, il diabete e l’obesità.

                    DIAGNOSI

                    Oltre a considerare l’anamnesi completa, la presenza di fattori di rischio ed eventuali segni o sintomi, la prima indagine diagnostica utile per rilevare una eventuale stenosi carotidea è sicuramente l’ecodoppler.

                    Si tratta di una semplice ecografia, quindi un esame non invasivo, che serve a valutare il flusso di sangue attraverso il vaso sanguineo e verificare la presenza di una eventuale stenosi. L’ecografia Doppler rivela come fluisce il sangue attraverso l’arteria e in che misura l’apporto è ridotto (stenosi carotidea minore 0-49%, moderata 50-69% e grave 70-99%, fino alla completa ostruzione).

                    TERAPIA FARMACOLOGICA

                    L’obiettivo dalla terapia è di ridurre il rischio di ictus.

                    In caso di stenosi carotidea da lieve a moderata:

                    • Cambiare stile di vita. Cambiamenti nel comportamento possono aiutare a ridurre la pressione sulla carotide e rallentare la progressione dell’aterosclerosi. Tali cambiamenti includono smettere di fumare, perdere peso, bere alcol con moderazione, mangiare cibi sani, ridurre la quantità di sale e praticare regolare esercizio fisico.
                    • Gestire le condizioni croniche. Con il medico è possibile stabilire un piano terapeutico per affrontare correttamente specifiche condizioni croniche, come la pressione alta, l’eccesso di peso o il diabete, che possono produrre effetti patologici anche sulle arterie carotidi.
                    • Farmaci. I pazienti asintomatici o che presentano una stenosi carotidea di basso grado sono trattati con farmaci. Il medico può prescrivere un antiaggregante piastrinico (come aspirina, ticlopidina, clopidogrel), da assumere quotidianamente per fluidificare il sangue e prevenire la formazione di pericolosi coaguli di sangue. Possono essere raccomandati anche farmaci antipertensivi per controllare e regolare la pressione sanguigna (ACE-inibitori, bloccanti dell’angiotensina, beta-bloccanti, calcio-antagonisti ecc.) e delle statine per abbassare il colesterolo e contribuire a ridurre la formazione della placca nell’aterosclerosi. Le statine possono ridurre il colesterolo LDL “cattivo” in media del 25-30%, quando combinate con una dieta ipocalorica e a basso contenuto di colesterolo.

                    In caso di grave stenosi carotidea è opportuno procedere chirurgicamente ripulendo l’arteria dalla placca ateromatosa.

                    Nei mesi di Marzo e Aprile 2021, il centro Medico Sant’Angelo promuove una campagna di prevenzione effettuando Ecocolordoppler dei tronchi sovraortici (TSA) al prezzo speciale di 70€. Per richiedere un appuntamento oppure per qualunque ulteriore informazione, contattaci al tel 0422 1847195 o compilando il form sottostante.











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